Qualche anno fa ho avuto il piacere di incontrare Michael J. Gelb, uno studioso americano esperto in creatività e innovazione, autore di molti testi su questi argomenti fra cui “Pensare come Leonardo”.
Grazie alle sue ricerche sulla vita e le opere di Leonardo da Vinci M. Gelb, ha individuato 7 principi base che costituiscono il genio creativo che anche noi possiamo applicare nel nostro quotidiano, per migliorare noi stessi.
In questa sua analisi ho ritrovato numerosi parallelismi con i principi dell’INGEGNERIA OLISTICA, secondo cui “Tutto ciò che ci circonda (ambiente e habitat) fa da specchio al nostro mondo interiore. Possiamo sfruttare questa connessione per migliorare noi stessi partendo dal nostro Habitat”.
1. Curiosità
Il primo principio è la curiosità, quella irrefrenabile spinta verso il sapere che ciascuno di noi possiede naturalmente dalla nascita, ma che purtroppo tendiamo a perdere da adulti. Leonardo, al pari di altri grandi menti, non perse mai questa voglia di conoscere il mondo che lo circondava. Affascinato dalla natura si faceva domande che nessuno si era posto prima, con l’innocenza tipica dei bambini: come fanno gli uccelli a volare?
Per allenare tale abilità è importante mantenere questa curiosità verso la vita e non smettere mai di farsi domande, soprattutto le più semplici.
2. Dimostrazione
Il secondo principio è la dimostrazione, ovvero l’orientamento a esaminare e verificare le conoscenze acquisite rimettendo tutto in discussione e basandosi sull’esperienza pratica e diretta. Partendo dallo studio attento e approfondito dei luminari dell’epoca, Leonardo verificava quanto appreso direttamente sul campo, sperimentando, esplorando, sbagliando e imparando dai propri errori.
Per migliorare noi stessi dobbiamo essere disponibili ad accogliere tutto ciò che ci viene proposto ma con spirito critico, senza preconcetti. E’ fondamentale essere disposti riesaminare ciò che conosciamo per crescere, scoprire nuove possibilità ed evolversi.
3. Sensazione
Il terzo principio è la sensazione, cioè l’abilità di percepire la realtà che ci circonda e l’ambiente intorno a noi attraverso i 5 sensi. Lui allenava continuamente i suoi sensi, sopratutto la vista, per studiare le cose e gli esseri viventi.
Trova il tempo per osservare e non limitarti a guardare, ascoltare e non semplicemente udire, cogliere odori e sapori e accarezzare la vita con le mani per carpire l’essenza delle cose.
4. Sfumato
Il quarto principio è lo sfumato, ovvero la capacità di accogliere il dubbio, l’indefinito e l’ignoto, con la mente aperta verso ciò che non si conosce così da “liberare il potenziale creativo”. Tra i temi più ricorrenti nell’opera di Leonardo si ritrova proprio questa ambiguità, una continua tensione degli opposti che porta movimento e trasformazione continua.
Per mettere ordine e fare chiarezza nelle nostre vite bisogna essere disposti a “vivere la confusione”, considerando ogni cambiamento come una nuova opportunità e non come una distruzione delle nostre certezze.
5. Arte/Scienza
Il quinto principio è lo sviluppo dell’Equilibrio fra Scienza e Arte, Logica e Immaginazione, il connubio perfetto tra l’emisfero destro, razionale e strettamente legato alla logica e l’emisfero sinistro, creativo e legato all’immaginazione. La figura di Leonardo rappresenta la perfetta simbiosi tra questi due mondi, rendendoli inseparabili e inscindibili.
La ricerca della bellezza e quella della verità non sono incompatibili ma si auto alimentano. Coltiviamo questa sinergia nella vita di tutti i giorni, sfruttando appieno le nostre facoltà, con razionalità e creatività, in egual misura.
6. Corporalità
Come sesto principio troviamo la corporalità ovvero la capacità di fare proprio il detto latino mens sana in corpore sano. Quando si pensa al genio si pensa a persona dal grande intelletto ma debole fisicamente. Leonardo era l’opposto, persona intelligentissima ma dal bel portamento e fisicamente prestante e forte; inoltre era ambidestro e decise di coltivare questa caratteristica scrivendo e disegnando con entrambe le mani.
Alleniamoci all’ambidestrismo, al buon portamento, all’esercizio fisico e alla bellezza del corpo.
7. Connessione
Il settimo principio è la connessione cioè il saper riconoscere e apprezzare le infinite connessioni che il mondo intorno a noi ci offre. Definito come “il primo pensatore sistemico”, Leonardo si dedicò con curiosità e rigore allo studio di queste interconnessioni, scoprendo relazioni originali e inesplorate (come il rapporto fra micro e macrocosmo o lo studio delle proporzioni naturali nel corpo umano così come in natura o nell’architettura), mosso da un approccio olistico alla vita.
Tutto è interconnesso. Ricavarsi uno spazio fisico e temporale per meditare e per connettersi con la nostra parte profonda ci aiuta a ricentrarsi e a trovare le giuste connessioni che ci portano verso i nostri sogni.
La grandezza del pensiero di Leonardo e del suo amore per la Bellezza e l’Armonia, ne fanno non solo il primo, vero, Ingegnere Olistico della nostra storia.
Lo studio che ho riportato in questo articolo ci fa capire come il genio non sia irraggiungibile ma “replicabile”: mettendo in atto questi 7 principi possiamo plasmare il nostro ambiente e la nostra realtà per raggiungere ciò che desideriamo.